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Un debito da saldare


di vladtep
20.08.2023    |    403    |    0 8.0
"Carlo uscì dalla camera e abbottonandosi i pantaloni mi disse : “ tranquillo la tua fidanzata ha pagato il debito” ma mentre lo diceva , lanciò uno sguardo complice al suo amico..."
Era il 2020 un anno che cambio’ del tutto il modo in cui vedevo la mia ragazza.
Convivevamo ormai da qualche anno, un nell’appartamento in centro. Non ci mancava nulla: io lavoravo e Margherita si barcamenava tra studio e lavoro. Insomma vivevamo nella massima tranquillità anche sotto la sfera sessuale non mi faceva mancare nulla anche se l’avrei voluta più audace.
Purtroppo però l’idillio non duro’ molto. Con l’arrivo del covid chiusero il negozio dove lavoravo e persi il lavoro. Questo creò non pochi problemi a livello familiare. Tenni all’oscuro Marghe, non volevo crearle ansia e mi misi subito a cercare dell’altro nella speranza di rimediare. Fui un illuso, nelle mie stesse condizioni ce ne erano fin troppi e come loro anche io non trovai nulla. Anche se… avevo una mezza idea disperata. Per tirare avanti mi dissero che avrei dovuto rivolgermi ad un certo Carlo. Mi recai presso il suo appartamento e capii subito di stare per commettere una fesseria ma la disperazione era fin troppo grande. Entrai e mi ritrovai in un appartamento molto ben curato ed il sig. Carlo mi accolse con un sorriso immenso. Mi fece accomodare, mi offri un caffè e mi chiese quali fossero i miei problemi. Ovviamente già sapeva la risposta ma lo fece per farmi sentire a mio agio. Gli sciorinai tutto il mio dramma e lui, senza battere ciglio, offri di aiutarmi economicamente ma con un’avvertenza ben chiara : della somma prestata avrei dovuto restituire entro tre mesi la stessa somma
più il 50% di interessi. Ovviamente era chiaro fosse uno strozzino ben avviato ma dovetti accettare per quanto ne avevo bisogno .
Per tre mesi le cose sembravano essere tornate alla normalità, io uscivo la mattina facendo finta di andare a lavoro e Marghe Università e lavoro finché…. Finché non scaderono i fatidici tre mesi. Ritrovai il sig. Carlo sotto casa , fumava una marlboro e con la massima calma mi ricordò il mio debito. Lo rassicurai, sapendo di mentire, che l’avrei pagato da lì a breve. Con un sorriso si allontanò. Panico!!! Sapevo di non poter restituire tutta la somma ma confidando nella comprensione di un altro essere umano, speravo comprendesse. Che errore!!! Dopo pochi giorni , durante il pranzo , suonano alla porta. Marghe va ad aprire e fa accomodare delle persone, sento delle voci ma non capii subito di chi si trattasse. Vado verso il salotto e vedo il sig. Carlo accompagnato da un suo amico , credo facesse sollevamento pesi perché era enorme. Mi disse a chiare note che voleva i soldi subito se non volevo subire delle gravi conseguenze. Marghe spalancò gli occhi: in un attimo capì grosso modo cosa era accaduto. Le dovetti dire che avevo perso il lavoro e che ho dovuto rivolgermi a Sig. Carlo per poter andare avanti. Ma fui interrotto dall’amico del sig. Carlo:” smettila di piagnucolare e tira fuori i soldi!”e mentre lo diceva mi piantò letteralmente a sedere sulla poltrona tenendomi bloccato( cosa facile per lui considerando la stazza). Ma notavo che il sig. Carlo era più interessato alla mia fidanzata che a me. Mi si avvicinò e mi sussurrò: “ te l’avevo detto che se non pagavi sarebbe accaduto qualcosa di brutto … ora vedrai con i tuoi stessi occhi”.
Il sig. Carlo si presentava bene: sulla 40ina, barba leggermente incolta, occhi scuri come la sua anima, pelle olivastra ed una voce profonda come se provenisse da una caverna. Era comprensibile fosse attratto da Marghe. Una bellissima ragazza capelli rossi, occhi verdi, pelle di alabastro, due tette da paura e quel po di timidezza che fa impazzire gli uomini. Le si avvicinò e quando le fu davanti le disse:” ormai hai capito cosa sta per accadere. Ora lo tirò fuori e te esaudirai ogni mi desiderio , altrimenti sai cosa potrebbe accadere al tuo fidanzatino”. A quelle parole mi si gelo’ il sangue . Sapevo cosa stava per accadere davanti ai miei occhi e la colpa era tutta mia. Il sig. Carlo si avvicinò ancora di più a lei. Inizio’ a baciarla delicatamente sul collo, alternando baci e sapienti leccate mentre vedevo che con le mani iniziava a palparle le tette. Mentre subiva tutto questo non smise mai di fissarmi , con uno sguardo accusatorio che mi fece sentire letteralmente una merda.
Le mani scesero dalle tette alla fica, entrarono nelle sue mutandine facendola sussultare. Con suo grande stupore la trovo’ letteralmente fradicia di umori , tiro’ fuori la mano e me la passò sotto il naso:” vedo che le inizia a piacere il trattamento”. Io ero pervaso da odio per quell’uomo ma rimasi stupito da Marghe. L’avevo sempre vista un po’ ritrosa nel fare cose più spinte a letto ed ora era bagnata da morire. A quel punto il sig. Carlo tirò fuori il suo cazzo. Era veramente notevole. Una cappella Rosso accesso ed un’asta sicuramente più lunga della mia. Marghe lo fissò per un attimo, mi guardò e senza distogliere lo sguardo si accovacciò per prenderlo in mano. Lo scappello’ lentamente sempre fissandomi e facendolo godere. Mi stava punendo in quel momento. Apri’ la bocca e lentamente lo ingoiò, il sig Carlo chiuse gli occhi e si gode’ la bocca della mia fidanzata. Lo stava sbocchinando davanti a me!! Sentivo il risucchio che emetteva mentre lo pompava per non parlare della saliva che tirava fuori. Il sig. Carlo era in estasi:” cazzo la tua troia ci sa fare con la bocca!”. L’avrei voluto ammazzare ma quella visione iniziava ad eccitarmi; anche il suo amico , avevo notato, aveva una erezione di tutto rispetto sotto ai pantaloni.
La fece alzare e le disse di spogliarsi completamente : si alzò, si asciugò la bocca e si tolse ogni cosa indossasse. Il sig. Carlo le girò intorno , la portò verso il divano e la fece sedere. “Apri le gambe” le disse” ed inizia a sditalinarti”. La vidi sedersi fissandolo, apri le gambe e tutto di colpo si infilò due dita nella fica. Lo guardava con uno sguardo arrapato che non le avevo mai visto. Anche il sig Carlo non se lo aspettava. Si inginocchiò tra le sue gambe, lei tolse le dita e gliele fece succhiare per poi rimetterle dentro. Lui iniziò a leccarle la fica come un forsennato. Vedevo Marghe contorcersi dal piacere ed il divano bagnarsi sempre di più. L’amico del sigCarlo ormai era tutto rosso e vedevo che si stava massaggiando il pacco.
Dopo averla leccata per un bel po’, la prese e la porto’ in camera da letto. Rimasero soli , mi risparmio’ lo spettacolo. Sentimmo di tutto. Lui la fece mettere a pecora poggiando le mani sul capo letto. Sentimmo lo sbattere del suo corpo sul culo di Marghe e le sue urla di piacere. Sentimmo il letto sbattere e Marghe che gli diceva di tutto: “Scopami più forte! Sfondami! Dimmi che sono una troia!” Il
Sig Carlo non se lo fece ripetere e le disse di tutto . Lei si sentiva piena di quel cazzo che la stava stuprando e la cosa la faceva impazzire dall’eccitazione. Sentiva le sue grosse palle sbatterle sulla fica. Marghe sentiva che quel bel cazzo era quasi pronto ad esplodere tanto che si sfilò di colpo e si mise sotto di lui a bocca aperta. La cosa fece impazzire il sig. Carlo che le sborro’ addosso fino all’ultima goccia ricoprendole il viso, il resto lo ingoio’ di gusto anche se era abbastanza asprigno. Il sig. Carlo uscì dalla camera e abbottonandosi i pantaloni mi disse : “ tranquillo la tua fidanzata ha pagato il debito” ma mentre lo diceva , lanciò uno sguardo complice al suo amico. Si incamminò verso la camera da letto. Io confuso gli dissi che aveva detto il debito saldato ma lui:” e gli interessi non li avevo calcolati?” . Mi si gelo’ il sangue. Sentimmo l’ansimare di quell’uomo grande e grosso tanto che il sig. Carlo volle vedere cosa stesse accadendo. Socchiudendo la porta vide Marghe a smorza candela sopra quell’uomo. Aveva un cazzo veramente grande ma che entrava tutto nella fica della mia ragazza. Io le vedo il culo fare avanti e dietro mentre le dita di quell’uomo cercavano di farsi strada nel suo culo. Poi lei si giro’ dandogli la schiena e vedemmo lei di fronte a noi che prendeva con una mano quel cazzo cercando di infilarselo nella fica…. Lo fece sparire tutto in un colpo. Vedevamo le sue tette sobbalzare senza ritegno con quell’uomo che grugniva di piacere. Il sig. Carlo mi sussurrava nel frattempo frasi del tipo” guarda quanto è troia la tua ragazza . La stiamo aprendo da due ore ed ancora ha voglia di cazzo. Ti deve volere davvero bene per fare tutto questo per te”. Mi sarei girato per strozzarlo ma mi accorsi che vedere tutto quello mi aveva fatto eccitare come non mai. Ad un certo punto la fece alzare la mise di fianco, le alzo la gamba con una sua gamba affinché potessimo vedere, e le infilo quel mega cazzo nel culo. Con mia immensa sorpresa entrò senza il minimo problema mentre Marghe inizio’ a sditalinarsi da sola. Vedevo che godeva come una puttana e che mancava poco all’orgasmo. Lui la stantuffava davvero forte ed i suoi movimenti sulla fica erano sempre più rapidi. Godevano insieme fino a quando lui si irrigidì’ e Marghe senti tutta la sua sborra nel culo, la cosa la feci impazzire e gode’ così tanto da schizzare i suoi umori dalla fica e facendosi aggredire da convulsioni di piacere mai provate prima. I due si rivestirono e soddisfatti ritennero il debito saldato. Imparai a non impelagarmi più in questo situazioni perché Marghe me lo disse chiaro: quella era stata la prima e l’unica volta che mi salvava da un casino del genere ma, devo dire, l’esperienza piacque anche a lei . Da quel momento la nostra vita sessuale prese tutta un’altra piega
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